Audiometria, un esame dell'udito fondamentale
Quando si presenta un calo dell’udito una diagnosi precoce è in grado di fare la differenza. Tra gli esami principali troviamo l’audiometria in grado di individuare la presenza di deficit uditivi. L’esame viene effettuate tramite uno strumento medicale, l’audiometro. L’apparecchio professionale e completo, è provvisto di diverse parti e viene collegato ad un pc da cui è possibile leggere i risultati. L’audiometria è un esame necessario quando si presenta un'improvvisa perdita uditiva, un calo dell’udito o periodicamente ai pazienti che utilizzano apparecchi per l’udito. Il deficit uditivo viene chiamato ipoacusie, queste vengono divise in:
- Ipoacusie neurosensoriale, dove il nervo acustico e l’interno dell’orecchio sono danneggiati in modo permanente
- Ipoacusie di trasmissione, dove l’apparato di trasmissione dei suoni nell’orecchio esterno e medio è stato compromesso da infiammazioni, malformazioni o traumi ed è possibile agire clinicamente per trattare la problematica
Grazie all’esame audiometrico è possibile valutare la capacità uditiva definendo la soglia minima di udibilità del paziente. L’audiometria è semplice, indolore, non invadente e non ha bisogno di nessuna preparazione particolare. Viene svolta da un tecnico audiometrista in un ambiente silenzioso o in cabine insonorizzate. Esistono diversi tipi di esami audiometrici:
- Audiometria tonale liminare, dove i suoni vengono trasmessi da una cuffia o da un apparecchio posizionato dietro l’orecchio che emetterà delle lievi vibrazioni. In questo caso il paziente deve comunicare quando riesce ad avvertire la vibrazione.
- Audiometria tonale sopraliminare, dove vengono emessi suoni ad intensità crescente per valutare le soglie di tollerabilità e fastidio del paziente
- Audiometria vocale, dove il paziente deve ripetere le parole che vengono riprodotte nella cabina a diversa intensità
- Audiometria ad alte frequenze (HFA), che viene utilizzata per esaminare la soglia uditiva nell’intervallo di frequenza di 8-20 Kz
I dati che raccolti durante l’esame vengono inseriti in un audiogramma e interpretati dal tecnico audiometrista, la diagnosi di un eventuale ipoacusia o di sordità è invece competenza del medico otorinolaringoiatra.